Attività educative
Fisica nelle scuole
Il progetto GEMMAE si integra anche con progetti didattici di fisica nelle scuole (di vari ordini e grado), offrendo un approccio multidisciplinare che collega ambiti scientifici (più in generale STEM) con ambiti umanistici. Questa sinergia consente agli studenti di apprendere come diverse discipline collaborino nello studio e nella valorizzazione del patrimonio culturale. GEMMAE propone attività pratiche, rendendo l'apprendimento più coinvolgente.
Come nascono i colori
Presso il Centro Estivo dell'Associazione Luisa Berardi del quartiere Calvairate di Milano, il 12 Luglio 2024 si è svolta l'attività laboratoriale intitolata "Come nascono i colori".
"Attraverso attività pratiche, con un approccio da veri scienziati, i ragazzi hanno potuto sperimentare e scoprire cos'è la luce e analizzarla." si legge dal post dedicato all'attività disponibile nelle pagine social dell'associazione.
Grazie alla Professoressa Di Martino e alle borsiste Martina Veneriano e Claudia Rabaioli, il gruppo di ragazzi della scuola secondaria di primo grado ha potuto sperimentare diverse attività per poter comprendere con un approccio pratico il funzionamento della luce e dunque provare a rispondere alla domanda che dava il titolo all'attività "Come nascono i colori?".
Le diverse attività consistevano nella sperimentazione tramite prismi, torce, acqua, gelatine, preceduta e seguita da ragionamenti di gruppo riguardo la domanda iniziale; era compresa anche un'attività riguardo come i colori si comportano in relazione tra loro, tramite supporto digitale, giocando con opere d'arte astratta e introducendo la fisica dei materiali tramite illustrazioni e documenti fotografici di campioni gemmologici analizzati durante l'ultima campagna di misura Aquileia 2024.
"Come nascono i colori?" ha permesso di portare un approccio multidisciplinare anche nelle scuole dei ragazzi più giovani, invitandoli a scoprire il mondo della scienza in un modo diverso da come viene affrontato nelle classi.
Donne e STEM
Ciclo di seminari "Scienza e arte: femminili singolari"
Quattro incontri con scienziate che si occupano di beni culturali, organizzati dal Dipartimento di Fisica "Giuseppe Occhialini" dell'Università Milano Bicocca, in collaborazione con INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e coordinato da Daniela di Martino.
Questi incontri, svolti in modalità telematica in epoca pandemica, hanno visto la partecipazione di quattro grandi scienziate italiane, stabilmente impegnate nei dipartimenti di conservazione di importanti musei all'estero. L’obiettivo era testimoniare il ruolo di rilievo che le scienziate italiane avevano raggiunto nel patrimonio culturale a livello mondiale.
I seminari, comprensivi di descrizione e registrazione video, sono elencati qui sotto.
Lucia Burgio, Victoria and Albert Museum, Londra
Senior Conservator Scientist, Victoria & Albert Museum, Londra (UK)
Lucia Burgio, (laurea in Chimica - Università di Palermo, PhD in Chimica - University College London) è Fellow della Royal Society of Chemistry. Dal 2000 lavora presso la Science Section, Conservation Department, del V&A Museum, dove riveste il ruolo di Senior Conservator Scientist.
Le scienze dei beni culturali nei musei
Analisi di oggetti al Victoria and Albert Museum
Le scienze dei beni culturali nelle collezioni museali: di cosa si occupa uno scienziato in un museo? Come avviene esattamente l'analisi scientifica di oggetti museali, e perché è importante e necessaria? Quali sono le domande di ricerca a cui vogliamo dare una risposta? Vale la pena diventare un 'heritage scientist', sia da un punto di vista economico che professionale?
Floriana Salvemini, Australian Nuclear Science and Technology Organisation, Sydney
Instrument Scientist, ANSTO, Sidney
Floriana Salvemini (PhD in Fisica Applicata, Università di Firenze), dal 2014 lavora presso ANSTO come instrument scientist dello strumento di imaging neutronico DINGO, e dal 2015 coordina il progetto di ricerca scientifica sui Beni Culturali. Dal 2018 è membro del consiglio della International Society for Neutron Radiography (ISNR).
Tecniche neutroniche
Analisi forensi per il patrimonio culturale
Le tecniche neutroniche (TN) sono uno strumento analitico ormai ampiamente utilizzato per l'indagine non invasiva di oggetti d'arte, collezioni museali e reperti archeologici. L'Australian Nuclear Science and Technology Organization (ANSTO) è specializzato nell’analisi forense del patrimonio culturale tramite l’uso integrato di TN. Verranno discussi una selezione di casi-studio condotti in collaborazione con diversi esperti di istituzioni museali e universitarie, dove le TN sono state utilizzate con successo per caratterizzare la struttura, la morfologia e la composizione della materia costituente i beni culturali senza la necessità di campionamenti o procedure invasive, consentendo di svelare i più avanzati processi tecnologici sviluppati da diverse civiltà nel passato.
Elena Basso, Metropolitan Museum of Art, New York
The Metropolitan Museum of Art, New York
Elena Basso (Laurea in Scienze Geologiche e PhD in Scienze della Terra - Università degli Studi di Pavia) dal 2017 ricopre il ruolo di Research Associate presso il Department of Scientific Research del Metropolitan Museum of Art di New York. La sua attività scientifica si svolge principalmente nell’ambito della Network Initiative for Conservation Science (NICS).
Arte e Scienza a New York City
Il contributo della Network Initiative for Conservation Science nella promozione della ricerca sui beni culturali
Nel settembre 2016, il Metropolitan Museum of Art di New York ha lanciato un ambizioso programma chiamato Network Initiative for Conservation Science (NICS), grazie a un cospicuo finanziamento della Andrew W. Mellon Foundation. Il programma offre supporto analitico e scientifico a 11 delle più importanti istituzioni e musei della città di New York, che non possiedono strumentazioni scientifiche né personale specializzato. In questo seminario, verranno presentati alcuni tra i i progetti di ricerca più importanti svolti nel corso dei 5 anni di attività del NICS.
Maya Musa, Gulf Institute of Gemology, Muscat
Research Department Director, Gulf Institute of Gemology, Muscat, Sultanate of Oman
Maya Musa, (PhD in Scienze Ambientali – Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” e diploma gemmologo 2016) si è specializzata nello sviluppo di metodologie per l’applicazione multidisciplinare di tecniche spettroscopiche volte all’identificazione e la caratterizzazione di materiali gemmologici. Dal 2019 ricopre il ruolo di Direttore del Dipartimento di Ricerca presso il Gulf Institute of Gemology di Muscat.
Applicazioni spettroscopiche tra archeometria e gemmologia
Perché associare Archeometria e Beni Culturali alla Gemmologia? Sebbene ad un primo sguardo queste discipline abbiano ben poco in comune, esse da un punto di vista analitico presentano le stesse problematiche. Innanzitutto, la necessità di analizzare i campioni senza alcuna preparazione, nonché la comune chiave di lettura ed interpretazione dei dati ottenuti, fortemente multidisciplinare. Durante la presentazione saranno trattate attraverso esempi pratici l’applicazione di svariate tecniche analitiche per lo studio di materiali gemmologici di interesse per i beni culturali.