Progetto GEMMAE
Glass-gems Exploration by Multidisciplinary Methods, Analyses and Experiments
GEMMAE: il progetto
Il titolo GEMMAE (Glass-Gems Exploration by Multidisciplinary Methods, Analyses and Experiments) racchiude in sè l'anima del progetto stesso.
Lo scopo del progetto GEMMAE è di conoscere, comprendere, analizzare campioni di gemme vitree, in particolare risalenti dall'epoca romana. Attraverso un approccio multidisciplinare, il progetto si propone di analizzare e documentare le caratteristiche chimiche, fisiche e artistiche di queste gemme, utilizzando tecniche scientifiche avanzate e non distruttive.
L'obiettivo centrale è ricostruire il processo produttivo delle gemme, esaminando le tecnologie utilizzate dagli artigiani dell'epoca e identificando le differenze tra i vari reperti. Questo non solo permette di ottenere una comprensione più profonda della cultura materiale dell'antichità, ma anche di valorizzare il patrimonio culturale esistente.
Inoltre, il progetto mira a promuovere la collaborazione tra diverse discipline, per generare un dialogo che arricchisca la ricerca e favorisca la divulgazione dei risultati. Attraverso conferenze, pubblicazioni e eventi, GEMMAE intende sensibilizzare il pubblico sull'importanza della conservazione del patrimonio culturale e sulle potenzialità delle scienze applicate nello studio e nella preservazione di beni storici.
Com'è nato il progetto?
Alla fine del 2019, il Dipartimento di Fisica dell'Università di Milano-Bicocca aveva condotto e concluso una ricerca multidisciplinare sulla Croce di Chiaravalle, coordinando laboratori di diversi ambiti scientifici: gemmologia, glittica, discipline e conoscenze orafe e indagini nucleari. La dottoressa Elisabetta Gagetti, esperta in glittica, ha dato vita all'idea di applicare le competenze scientifiche acquisite per studiare il vasto e diversificato patrimonio offerto dal Museo di Aquileia, in quanto già loro collaboratrice, permettendo a questo team di ricerca multidisciplianare di ritrovarsi in un nuovo contesto.
Nata l'idea progettuale, il team di ricerca ha avuto l'oppurtunità di proporsi per l'accesso a diversi laboratori, sia fissi che mobili:
AGLAE (Grand Louvre Accelerator for Elemental Analysis): tramite un bando europeo, il progetto GEMMAE si è occupato di analizzare un centinaio di campioni presso l'infrastruttura AGLAE, l'acceleratore di particelle sottostante al Museo del Louvre di Parigi;
MOLAB-ERIHS.it: con il supporto del CNR, il progetto GEMMAE ha avuto accesso a strumentazioni portatili che hanno permesso di misurare, direttamente presso il museo, caratteristiche dei campioni gemmologici come spettroscopie vibrazionali, evidenze morfologiche, fluorescenze X.
Per approfondire
Multidisciplinarietà e beni culturali
La multidisciplinarietà del progetto GEMMAE è un elemento chiave che arricchisce e amplifica l'approccio allo studio dei beni culturali. Questo progetto unisce competenze provenienti da diverse discipline, tra cui storia dell'arte, archeologia, fisica, gemmologia, glittica, scienze della terra e scienze dei materiali. Tale integrazione permette di affrontare l'analisi delle gemme in modo complesso e sfaccettato, contribuendo a una comprensione più profonda delle tecniche di produzione e delle pratiche artigianali dell'epoca romana.
L'importanza della multidisciplinarietà nello studio dei beni culturali risiede nella possibilità di esplorare un oggetto da angolazioni diverse. Le scienze umane offrono un contesto storico e culturale, mentre le scienze esatte forniscono dati analitici che possono rivelare aspetti invisibili al primo sguardo. Ad esempio, attraverso l'uso di tecniche non distruttive, come la spettroscopia e la colorimetria, è possibile studiare le caratteristiche chimiche delle gemme senza danneggiarle, rivelando informazioni fondamentali sulla loro origine e produzione.
Inoltre, la collaborazione tra diverse discipline promuove un dialogo proficuo, facilitando l'emergere di nuove idee e approcci. Questo metodo di lavoro non solo arricchisce la ricerca accademica, ma favorisce anche la comunicazione e la divulgazione dei risultati al pubblico, rendendo il patrimonio culturale accessibile e comprensibile a un pubblico più ampio. In definitiva, la multidisciplinarietà non è solo un valore aggiunto, ma una necessità per garantire una conservazione e valorizzazione efficaci del patrimonio culturale, aprendo la strada a scoperte e comprensioni che altrimenti rimarrebbero inespresse.
Tecniche non distruttive
L'utilizzo di tecniche non distruttive nel progetto GEMMAE è fondamentale per analizzare e valorizzare la collezione di gemme senza comprometterne l'integrità. Queste metodologie consentono di ottenere informazioni dettagliate sulla composizione chimica e fisica dei campioni, senza essere invasive e correre quindi il rischio di danneggiarli.
Questo approccio permette di preservare il patrimonio culturale, garantendo che gli oggetti storici possano essere studiati e apprezzati dalle future generazioni, quando alcune risposte saranno più semplici da dare e si troveranno nuove tecniche e modalità di indagine per poter rispondere a domande a cui non siamo ancora in grado di rispondere.
Museo archeologico nazionale di Aquileia
Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è uno dei più importanti in Italia per le collezioni riguardanti la Civiltà Romana, in particolare testimoniano la grandezza dell'antica città romana di Aquileia, fondata nel 181 a.C. Situato in una villa storica immersa in un ampio parco, il museo ospita reperti archeologici che spaziano dal periodo preromano all'età tardoantica. Tra i pezzi più pregevoli figurano mosaici, sculture, gioielli e una vasta collezione di iscrizioni latine, che raccontano la vita pubblica e privata della città. Aquileia, con il suo patrimonio culturale e archeologico, è oggi riconosciuta come sito UNESCO.
Il Museo ospita, tra le varie collezioni, un'ingente collezione di gemme vitree: 1600 gemme all'attivo; non è quindi una tra le più famose al mondo, ma sicuramente una tra le più numerose. Le gemme si collocano cronologicamente tra il II secolo a.C. e II secolo dopo Cristo, quindi gemme tutte di epoca romana.
La collaborazione tra il progetto GEMMAE e il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia è un elemento centrale del progetto. Il museo, recentemente restaurato, ha offerto l'ambiente ideale per condurre uno studio preliminare approfondito sulla collezione di gemme storiche. La dottoressa Gagetti ha lavorato a stretto contatto con il personale del museo per selezionare gli oggetti da esporre e definire le modalità di presentazione, garantendo che i visitatori potessero apprezzare pienamente il valore storico e culturale dei reperti.
Questa collaborazione è stata il primo passo per un approccio multidisciplinare, combinando competenze in ambito storico-artistico con metodologie scientifiche. Questo processo non solo ha arricchito la comprensione delle gemme storiche, ma ha anche rafforzato il legame tra ricerca scientifica e conservazione del patrimonio culturale, trasformando il museo in un centro dinamico di apprendimento e scoperta per il pubblico.
Aquileia è stata scelta come sede del progetto anche grazie al recente lavoro di restauro della collezione di gemme realizzato dalla dottoressa Gagetti. Nel campo delle collezioni gemmologiche, sono poche le collezioni studiate in modo approfondito dal punto di vista scientifico, poiché gli studi iniziali sono solitamente iconografici. Il progetto GEMMAE si propone di superare questo limite, dimostrando al pubblico, ai curatori, ai musei e agli scienziati quanto sia possibile ottenere conoscenze più approfondite sulla tecnologia di produzione in epoca romana, contribuendo alla valorizzazione della collezione del museo di Aquileia.
Per approfondire
La città di Aquileia
Aquileia, fondata come colonia romana nel 181 a.C., è stata un crocevia strategico di commerci e culture, grazie alla sua posizione privilegiata lungo le vie di comunicazione tra il Sud Italia, i Balcani e il Nord Europa. Anche se oggi la città non è ricostruita esattamente sul sito romano, gli scavi visibili testimoniano la sua importanza storica.
La città, famosa per il commercio di materie prime e di beni di lusso come vetro e gemme, divenne rapidamente un importante centro produttivo, attirando artigiani e commercianti da tutto l'Impero romano. Oltre al commercio, Aquileia fu anche un centro culturale e religioso di rilievo, ospitando una delle prime sedi vescovili cristiane, che contribuì alla diffusione della fede nella regione. Durante le guerre e le invasioni barbariche, la città giocò un ruolo strategico come bastione contro le incursioni. Tuttavia, nel 452 d.C., l’invasione di Attila e la conseguente devastazione segnò l'inizio del suo declino. Oggi, i resti archeologici di Aquileia, come mosaici, basiliche e terme, testimoniano il suo ricco passato glorioso, rendendola un sito di grande rilevanza per lo studio della storia romana e del patrimonio culturale europeo.
La sua prosperità economica si basava non solo sui traffici commerciali, ma anche sulla presenza di laboratori specializzati, sebbene le fornaci non siano ancora state rinvenute. La vasta collezione di gemme ritrovate ad Aquileia proviene da scavi archeologici, donazioni e recuperi, per esempio nelle zone di acquedotti e cimiteri.
L'enorme quantità di gemme ritrovate fa ipotizzare la presenza di atelier o laboratori per la lavorazione del vetro, sebbene le fornaci non siano ancora state rinvenute. Molti esperti di vetro romano credono comunque che il vetro fosse lavorato anche ad Aquileia. Inoltre, sono presenti vetri incolori, monocromi, policromi, e vetri lavorati in modo molto particolare, con inserti di metalli e paste vitree.
Scienza applicata ai Beni Culturali
Le scienze applicate ai beni culturali svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione, valorizzazione e comprensione del nostro patrimonio storico e artistico. Grazie all'uso di metodi scientifici avanzati, queste discipline permettono di analizzare e preservare opere d'arte e reperti archeologici, garantendo che possano essere apprezzati e studiati dalle future generazioni. Ambiti come la chimica dei materiali, la fisica applicata e l'archeometria offrono preziose informazioni sulla composizione e sulle tecniche di produzione storica, mentre l'informatica e la digitalizzazione sono essenziali per catalogare e condividere le informazioni relative ai beni culturali.
L'approccio multidisciplinare, che integra scienze umane e scienze esatte, è cruciale per affrontare le complesse sfide della conservazione. In particolare, la fisica applicata ai beni culturali rappresenta un punto d'incontro tra estetica ed emozioni, da un lato, e rigore scientifico, dall'altro, unendo mondi tradizionalmente separati. Questo campo, inoltre, vede una significativa partecipazione femminile, offrendo un'importante fonte d'ispirazione per le nuove generazioni.
Un esempio di rilievo in questo ambito sono le conferenze "Scienza e Arte Femminili Singolari", organizzate nel 2021 dal Dipartimento di Fisica e dall'INFN dell'Università Bicocca. Questi incontri, svoltisi in modalità telematica durante il periodo pandemico, hanno visto la partecipazione di quattro scienziate italiane di spicco, impegnate nei dipartimenti di conservazione di importanti musei internazionali. L'obiettivo delle conferenze era mettere in luce il ruolo di primo piano che queste professioniste hanno raggiunto a livello mondiale nel campo della scienza applicata al patrimonio culturale.
Per approfondire
Iniziative nel campo didattico
Il gruppo GEMMAE si occupa di altre specifiche tematiche approfondendole in altre iniziative esterne alle ricerche, come il ruolo delle donne nelle materie STEM o la divulgazione scientifica nelle scuole. Scoprile nella sezione dedicata.